LA RIVOLUZIONE DELLA
POMPA DI CALORE

Utilizzare la pompa di calore per provvedere al riscaldamento della vostra casa è straordinariamente ecologico.
Si tratta di un processo completamente innovativo rispetto al principo della combustione, utilizzato fin dalla notte dei tempi.

ieri

  • Combustione
  • Emissioni di CO2 e particolato
  • Costo del carburante

Oggi

  • Cambio di fase
  • Nessuna emissione
  • Nessun carburante

La pompa di calore è una sofisticata macchina termica che raccoglie l’energia presente in aria, acqua o suolo, la concentra e la rende disponibile per riscaldare un sistema domestico. Il trasferimento  del calore avviene sfruttando il cambiamento di fase di un fluido, in modo analogo a quanto avviene nel nostro frigorifero. Il lavoro necessario per concentrare il calore proveniente dalle illimitate fornti naturali è svolto da una macchina alimentata a corrente elettrica.

Il grande vantaggio di questo principio è che per ogni kWh elettrico utilizzato, si producono da 3 a 4 kWh termici. Se per riscaldare una casa nel nord Italia servono da 10.000 a  20.000 kWh termici, con la tecnologia della pompa di calore  bastano circa 4.000 – 6.000 kWh elettrici.

Un riscaldamento efficace con basse temperature

La pompa di calore innalza la temperatura di un fluido per riscaldamento a 35°C circa.Questa temperatura potrebbe sembrare bassa se comparata con la tempertura all’interno dei classici termosifoni. La realtà è che questa temperatura è perfetta se si utilizza un impianto a pavimento che per irraggiamento riscalda l’ambiente soprastante.

Un sistema a pompa di calore accoppiato ad un impianto fotovoltaico con accumulo può portare a vantaggi molto importanti sia nel contenimento del costo del riscaldamento che nella diminuzione delle emissioni. Dal punto di vista delle emissioni, una casa di 150 mq abbisogna da 8.000 a 14.000 kWh/anno per riscaldamento che corrisponde all’emissione di 1,8-3,0 tonnellate di CO2 all’anno. Limitare queste emissioni significa ridurre in modo importante l’inquinamento atmosferico. Lo stesso calcolo si può fare in termini di costo. l’accoppiamento tra il fotvoltaico e la pompa di calore permette di abbattere la bolletta energetica spendendo, in alcuni casi,  in un anno quello che prima si spendeva in un mese.

Il riscaldamento a pavimento è un’ottima soluzione per efficientare l’utilizzo del riscaldamento proprio per la sua capacità di operare efficacemente a basse temperature. Viene frequentemente utilizzato in nuove costruzioni combinato con tutte le tecnologie di generazione del calore in forza dei numerosi vantaggi che presenta.

La sfida delle tecnologie combinate

Ciascuna delle tecnologie trattate fino ad ora permette dei vantaggi sia dal punto di vista della sostenibilità che dal punto di vista dei costi di gestione ma nessuna di queste è risolutiva in senso stretto. Si verifica come in molte altre circostanze, che la combinazione dei fattori rende l’insieme vincente, come succede nel produrre un ricco piatto mediante l’utilizzo di ingredienti che si fondono per dare origine ad un sapore originale.

Allo scopo di rendere sostenibile la nostra gestione energetica dobbiamo mettere insieme alcuni elementi. 

Per esemplificare possiamo fare riferimento ad una casa in classe C, di 130 mq, in pianura padana, con una necessità termica di 70 kWh/mq, altri 3.000 kWh elettrici per le utenze domestiche e  4.000 kWh per cucina ed acqua calda sanitaria. Il totale richiesto è pari a 16.100 kWh/anno.

Generalmente

  • Guscio esterno dell’edificio ben coibentato, isolato, senza fughe di calore d’invero e senza assorbimento di calore d’estate. Quindi abbiamo pareti esterne molto ben isolate, infissi e serramenti ermetici ed a trasmittanza molto bassa. Questo riduce almeno del 60% il fabbisogno termico dell’edificio. La necessità di approvvigionamento termico da fonti fossili si riduce a 4.000 kWh/anno.
  • Pompa di calore dimensionata secondo il fabbisogno termico ovvero per offrire 4000 kWh/anno per il riscaldamento e 2.000 kWh/anno per acqua calda sanitaria. Si tratta di 6.000 kWh/anno che, con un COP pari a 3, richiedono 2.000 kWh di energia elettrica.
  • Impianto radiante di riscaldamento a pavimento, in grado di sfruttare un fluido riscaldante a bassa temperatura (35°C) per offrire il benessere termico in precedenza fornito da elementi radianti tradizionali con circolazione a 70°C
  • Un impianto fotovoltaico di 6 kWp, capace quindi di fornire per 20 anni almeno una quantità media di 5.000-6.000 kWh

Con questa dotazione, in modo grossolano e senza particolari velleità di esattezza tecnica o scientifica, possiamo vedere che il fabbisogno energetico viene soddisfatto dall’utilizzo delle tecnologie disponibili lasciando ad una eventuale caldaia a condensazione poche briciole di utilizzo solo in caso di necessità.

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